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L’odiava di più per questo. Il sangue che lordava le labbra di sua moglie doveva essere di creature umane. Oh, che orrore!

Un giorno disse a sua moglie:

— Porto i bambini a spasso. —

Prese in collo l’ultimo, che ancora non si era staccato ed era spoppato di fresco, e uscì fuori città. Cammina, cammina, la notte lo sorprese in una pianura deserta. Non c’era casolare dove rifugiarsi; non si vedeva anima viva.

— Ah, fratello scellerato, dove mi trovo per te! Voglio ammazzarti! —

Coricò su la terra nuda i bambini che già cascavano dal sonno, e si sedette in un canto per vegliarli.

Tutt’a un tratto vede davanti a sè due occhi di bragia, e una forma nera di animalaccio che si accostava adagino adagino.

Gli si agghiacciò il sangue. Non aveva la forza di cavar la spada e difendersi. E sentiva brontolare:

— Ah! Che buon odore di carne piccina! Che buon odore! —

Quella voce non gli giungeva nuova, ma non gli riusciva di riconoscerla. L’amore dei figli però gl’infuse coraggio. Cavò la spada e