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la figlia dell'orco | 147 |
oro e diamanti in quantità, e uscirono fuori. L’anello lo teneva in dito la figlia dell’Orco.
Passando pel bosco, sentivano da lontano:
— Uhii! Uhii!
— È mio padre che non trova la via. L’ho tradito per amor vostro, povero babbo! —
Il Reuccio la guardò in faccia e vide che aveva le labbra sporche di sangue.
— Che hai mangiato con tuo padre?
— Agnellini, caprettini che parevano bambini. Non mi son pulita la bocca. —
Nella prima città dove arrivarono, il Reuccio mantenne la sua parola e sposò la figlia dell’Orco. Lì seppe che suo padre era morto, che il fratello traditore era già Re. Ma che poteva farci? E rimase in quella città, godendosi i tesori portati via all’Orco.
Sua moglie a tavola non mangiava, o assaggiava appena le pietanze.
— Perchè non mangi?
— Non ho appetito.
— O che campi d’aria?
— Non ci badare. —
Una notte, il Reuccio si sveglia e non trova sua moglie nel letto. La cerca per tutta la casa,