Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
132 | il raccontafiabe |
— E ora come farete, mastro Acconcia‐e‐guasta?
— Finchè c’è colla, s’ingolla! —
Infatti di colla in bottega n’aveva una catasta. Di giorno in giorno però essa veniva mancando. Mangia oggi, mangia domani, colla non ce ne fu più.
— E ora come farete, mastro Acconcia‐e‐guasta? —
Mastro Acconcia‐e‐guasta alzava le spalle e tirava su grandi prese di tabacco.
Il Re aveva sei figliuoli, tre maschi e tre femmine, tutti belli e di ottima salute. Ma appunto in quei giorni si ammalarono tutti e sei, e il medico non capiva di che male. Languivano, senza appetito, senza poter tollerare il più leggiero cibo nello stomaco.
Consulti dietro consulti, medicine, intrugli d’ogni sorta non giovavano a niente. La figliuola maggiore morì.
Mentre la portavano a seppellire, ecco mastro Acconcia‐e‐guasta, con una cassettina da morto su la spalla che andava dietro l’accompagnamento:
— Chi vi è morto, mastro Acconcia‐e‐guasta?
— Mi è morta Seghina! —