Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
116 | il raccontafiabe |
schizzò da una parte e la trottolina, spaccata in due pezzi, dall’altra.
— Ecco come sposerai Trottolina!
Il Reuccio stette zitto e andò a chiudersi in camera sua. Non voleva più uscirne. Quand’era solo piangeva:
— Ah, Trottolina mia! Non puoi dirmi più: Buon giorno, Reuccio! Buona sera Reuccio!
Si ammalò. Aveva una febbre lenta, dimagrava dimagrava; e i medici non sapevano dire che male fosse.
Il Re e la Regina erano disperati: si vedevano morire lentamente il Reuccio sotto gli occhi, senza potergli dare nessuno aiuto.
Uno dei medici domandò:
— Ha avuto qualche grave dispiacere il Reuccio?
— No. —
Il Re e la Regina non potevano mica immaginare che il Reuccio morisse di languore per Trottolina.
Ma il dottore insistette:
— Reuccio, vi hanno dato qualche gran dispiacere?
— Mi hanno rotto Trottolina. —
Allora il Re mandò a chiamare il tornitore e il fabbro ferraio: