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fata fiore | 105 |
uno degli scudieri stava per metterci il piede sopra.
— Bada! Bada! —
Se lo fece raccogliere, e rimase incantato del gratissimo odore che il fiore mandava; un odore di paradiso.
Subito gli venne in mente la zoppina, a cui aveva molto pensato dal giorno che la raccattò da terra come quel fiore: gli era parsa tanto buona, tanto gentile, quantunque non bella. Non l’aveva più riveduta; e non s’era mai saputo spiegare perchè pensasse così spesso a lei avendola vista una sola volta. Si mise il fiore all’occhiello, e quando tornò a palazzo, lo ripose in un vasetto con l’acqua, in camera sua; lo chiamò il Fiore della zoppina.
La notte, sul punto di addormentarsi, a un tratto ode:
— Psi! Psi! Psi! Psi! —
Accese subito il lume, guardò attorno stupito; non c’era nessuno.
Poco dopo, di nuovo:
— Psi! Psi! Psi! Psi! —
— Chi sei? Che cosa vuoi?
— Sono fata Fiore! Ascolta bene quel che ti dirò: ma non accendere il lume. —