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fata fiore | 101 |
Smaniava che si facesse giorno, per vedere se le accadeva come la mattina avanti. Le accadde peggio. Su la seggiola a piè del letto trovò steso un vestito fatto di scorze di albero imputridite. E dall’armadio ne mancava un altro di quelli ripostivi, il migliore.
— Ah, zoppaccia del diavolo! Sei stata tu! Sei stata tu! —
E picchia e ripicchia! Le lasciò le lividure,
Caparbia, volle ritentare; ma la mattina seguente, non solo non trovò nulla nè sulla seggiola nè nell’armadio, ma fin il fiorellino rosso era sparito dal vasetto, lasciando nella camera un puzzo che ammorbava.
— Ah, zoppaccia del diavolo! Sei stata tu! —
E picchia e ripicchia! Le lasciò le lividure.
Il giorno dopo si sparse la notizia ch’era stato scoperto un furto nella guardaroba della Regina: mancavano tre abiti di gala, abiti di un valore inestimabile; tutta la corte era sossopra; il Re e la Regina su le furie; i Ministri spaventati della collera reale perdevano la testa.
Il Re li aveva radunati a consiglio.
— Se fra tre giorni non mi trovate il ladro, vi faccio impiccare tutti in fila! —