Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 83 — |
— Sarebbe — s’interruppe — per legarci meglio, intendi?... Per cominciare, insomma...
— Già! Già!
— Se tu mi dessi un po’ di mano...
— Già! Già!
Era stata a sentirlo fino all’ultimo, guardandolo negli occhi approvando col capo, per non insospettirlo, intanto che le mani le prudevano e la lingua le si dimenava fra i denti attossicata.
— Va bene così? — conchiuse il Mochi.
Marietta lo squadrò da capo a piedi, con gli occhi che le schizzavano fuori...
— Si netti la bocca! — rispose, facendo anche il gesto.
E scappò via.
— Ho detto per chiasso! — balbettò il cavaliere che non se l’aspettava — Ho detto per chiasso, sai?...
— Si netti la bocca! — gli ripetè Marietta di cima al pianerottolo del secondo piano. — Ah, se non parlo subito, scoppio!
Ma da Giacinta c’erano la Elisa e la Gina venute per osservare alcuni merletti antichi che questa voleva imitare; e tutte e tre, chine attorno al modello, studiavano e discutendo i punti, non si accorsero di Marietta che aveva aperto e rinchiuso l’uscio.
Così essa stette fino a tardi, come sulle spine:
— Quelle due civettuole non andavano più via!
Poi sopravvenne la signora Majocchi per riprendere la figlia e la Gina.
— Non la finiva più nemmen lei!
E, appena chiuso l’uscio di casa dietro le spalle di quelle signore, Marietta piombò in camera di Giacinta.
— Ah, scoppio!... Senta, senta qua, signorina!