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Giacinta, dopo queste conversazioni, aveva cert’occhi così smarriti...

— Che le dice dunque? — si domandava Marietta.

E un giorno non ne potè più:

— Scusi, signorina: questa vecchia mignatta le succhia il sangue... Si guardi in viso!

Giacinta le diè sulla voce:

— Vecchia mignatta?... Sono parole che non mi garbano. Dovresti saperlo.

VIII.

Marietta aveva bussato all’uscio con le nocche delle dita:

— Signorina, c’è la sarta nel salottino.

Ed era andata via.

Giacinta chiuse il libro posandolo sulle ginocchia, incrociò le mani dietro il capo e si abbandonò sulla spalliera della poltrona:

— Che significava quell’insolito slancio di tenerezza della sua mamma? Dava un pranzo e un ballo per la ricomparsa di lei in società!... Proprio?

Sorrideva amaramente, agitando il piedino della gamba ancora accavalciata sull’altra, cercando, cogli occhi socchiusi, con le mani incrociate dietro il capo, una plausibile spiegazione:

— Proprio per me?

Marietta tornò a picchiare:

— Signorina, la sarta.

Giacinta diè un piccolo sbalzo e andò nel salottino di sua madre, dov’era anche il commendatore in veste da camera e pantofole, che esaminava col-