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il segreto di dora | 57 |
lusione o vi scorgesse un puerile tentativo d’inganno.
— Giura! — ella insisteva. — Non vuol dire che ora sia morta: anzi!
— Morta! Morta! — ringhiava lui, lanciando alla moglie terribili occhiate.
— Prima della loro penosissima rottura — riprese Dora — io era stata fida depositaria di queste lettere compromettenti. Quell’uomo voleva riaverle, chi sa perchè, e quel giorno osò di trascinarmi per un braccio qui dove egli sapeva che fossero gelosamente conservate, cercando di riaverle con la violenza... Leggi leggi le ultime, queste qui...
Egli non osava di credere ai suoi occhi. Quel nome di donna ripetuto tante volte, in ogni lettera, appassionatamente, non era di sua moglie.
— Chi, chi scriveva? — egli urlò. Io veggo! Io indovino! Io sento!...
E fiutava le lettere brancicandole.
— C’è il profumo del tuo corpo! C’è il fluido del tuo spirito, sì, sì, non m’inganno... Non mi sono addestrato sette anni inutilmente per acquistare la veggenza che non inganna!
Dora indietreggiava, indietreggiava a quel lento avanzarsi di belva che sta per slanciarsi. Con gli