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il segreto di dora 47

ha sempre ispirato i più nobili sentimenti con la parola e con l’esempio. Dora mia! Vorrei vederti davanti a lui a fronte alta, con l’orgoglio della donna che non ha peccato neppur col pensiero, o vederti — se è così — con l’umiltà di chi è stata vinta dalla prepotenza di una passione e non ha ingannato vigliaccamente, per calcolo... Tu non hai voluto essere, finora, orgogliosa o umile neppure con me.

— Cara mamma, una persona come te, che scrive libri dove scruta in ogni pagina il cuore della donna, dovrebbe sapere che noi non siamo per nessuno quel che veramente siamo, ma quel che appariamo a traverso certi atti che tradiscono e ingannano. È inutile difendersi.

— Non sempre è vero. Il cuore di una madre...

— Neppure il tuo, — la interruppe Dora — neppure la tua nobile intelligenza, nè la tua esperienza della vita son riusciti a penetrare la verità. C’è quella che ha creduto mio marito; c’è quella che potrei affermare io; c’è quella che risulta, per gli altri, dalla contradittoria testimonianza dei fatti.... Sono sette anni, mamma, che io trambascio sotto il peso di questo orrore: e oggi me ne sento oppressa più che mai. Quale sarà il nostro avvenire?