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pasqua senz'alleluja | 29 |
— Non è la prima volta, compare Nino... Io — scusate il consiglio — aggiungerei le cassatelle di ricotta col miele. Mia moglie, che è stata nel Monastero, le prepara meglio delle monache.
— Non mi dispiacciono, zi’ Scatà!
Voleva farsi onore. Voleva che, ogni anno, si ricordassero della cena di Nino Sbrizza, quando scappò con Ledda, la notte del Sabato Santo. E mentre dava gli ordini, gli pareva che Maria fosse presente e l’approvasse, perchè la campanella di San Giovanni, e il montone al forno, e i maccheroni e le cassatelle di ricotta col miele, erano in onore di lei, una festa di amore!
Glielo ripetè la notte appresso:
— Una festa di amore per te!... Hai tutto pronto?
— Ah, Nino! Che mi fai fare!
— Ti sei pentita? Non mi vuoi bene?
— Ti avrei detto di no, come da principio. Penso a mio padre. Non mi perdonerà!
— Fra due mesi, saremo marito e moglie! Non devi pensare ad altro!
— Rica forse sospetta qualcosa. Mi ha detto: — Quella gnà Vicenza! Certe vecchie portano alla perdizione! — Per chi mi hai presa? — le risposi. — Poveretta! Vorrebbe un paio di scarpe vecchie!