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304 | luigi capuana |
zio — non avrebbe saputo spiegarlo — che gli turbò a poco a poco la serenità dello spirito, specialmente dopo la morte di sua madre. Caterina se ne accorse sùbito e non glielo nascose. Egli, dispiacentissimo, tentò di disingannarla, ma fece peggio quando le disse:
— Questo, in ogni caso, vuol dire che ti voglio estremamente bene.
— Voglio essere rispettata anche!
— Nessuno ti rispetta più di me.
Pareva che il malinteso fosse stato dissipato, ed era come un fuoco che cova sotto la cenere; basta rimescolarla perchè esso divampi. Pochi mesi dopo avvenne la malattia della bambina. Deperiva, consumata da una febbre che il medico non riusciva a vincere. Caterina faceva rare apparizioni nel negozio. Era venuta dal suo paese la zia, chiamata da Pietro per aiutarla nell’assistere la bambina. Il dottore faceva tre visite al giorno: iniezioni la mattina, iniezioni la sera.... Niente!
E quando Pietro vide uscire dal portoncino di casa la bella cassa rivestita di seta bianca col cadaverino della figlia, si sentì spezzare ii cuore, quasi egli avesse visto andar via, per sempre, la felicità della sua casa!