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pasqua senz'alleluja | 25 |
la sua cameretta imbiancata a calce, coi santi appiccicati al cappezzale, la candela della Candelora e la piletta di terraglia per l’acqua benedetta.
Nel vuoto del muro, riparato con una vecchia coltre, stavano appesi i vestiti, e giù, su una tavoletta, le scarpe, gli stivaletti, assieme con un cofanetto di paglia, a colori, ripieno di sete, di aghi, di scampoli, di fettucce, di cordelle, e tra essi, un paio di forbicine. La cassa, tinta di verde, a piè del letto, con la biancheria sua particolare, due scialli, uno nero e l’altro di seta gialliccia, per l’estate, fazzoletti, calze, nascondeva, sotto sotto, i regalucci di Nino, che non poteva mostrare ai parenti: due anelli e una collana di corallo.
Maria, tirava da parte la coltre e rimaneva a guardare i vestiti, rivoltati, appesi ai chiodi; apriva la cassa verde, metteva sossopra la biancheria, gli scialli, e tastava la carta dov’erano involtati gli anelli e la collana.
— Non ti prepari, per la visita ai santi Sepolcri e per la processione? C’è, di là, la gnà Vicenza che si accompagnerà con noi. Che stai a rimestare? — venne a dire Rica.