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302 | luigi capuana |
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Due anni di felicità, di prosperità. La buona vecchietta avea potuto assistere a un’altra trasformazione della bottega e della casa, quasi la bella nuorina avesse rinnovato con la sua presenza ogni cosa, quasi gli oggetti toccati dalle sue bianche mani avessero acquistato doppio, triplo valore. Poi era venuta la consolazione di una bambina, a cui Pietro avrebbe voluto imporre il nome della madre. Ma sua moglie aveva esclamato:
— Troppe Caterine in una casa!
Ed era stata battezzata con quello di Rosaria, come la zia di lei.
— Aspetto che arrivi il maschietto e poi me ne vado... figlio mio!
Il maschietto tardò a venire, e lei se n’andò, portata via da una fiera polmonite in pochi giorni.
Per Pietro fu un terribile colpo. La moglie vedendolo triste, inconsolabile, gli si rivolse in tono di rimprovero.
— Sarebbe stato meglio se fossi morta io!
— Tu non le volevi bene!
— Non mi voleva bene neppur lei.