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l’«omo selvaggio» 299

trobottega. Sul banco, sorretta da una donna vestita di nero, era distesa una giovine bellissima che sembrava anche più bella pel gran pallore del viso, con gli occhi chiusi, le labbra sbiancate; e sarebbe parsa morta senza gli sbalzi che dava, quasi volesse singhiozzare e non potesse.

— Non è niente, signori miei! Tutto è terminato. Aria! Aria! Per questa poveretta... Aria! Aria!

Pietro La Rocca ributtò indietro due donne che volevano impedirgli di aprire la porta della bottega, e spalancò i due battenti con impeto.

Nella Piazza poca gente. Doveva essere accaduto qualcosa di grave. I carabinieri invitavano, con le buone, gli uomini rimasti ad andar via. I fuochi erano rimandati alla domenica prossima.

Egli non si era fermato a chieder altre notizie. Tornato indietro, vedendo che la svenuta apriva gli occhi, domandò alla donna vestita di nero:

— È vostra figlia?

— Nipote, orfana di padre e di madre.

La giovane guardò attorno con occhi spaventati, e pregò:

— Non ci mandate via!

— Nessuno vi manda via. Ma qui state scomoda. Mamma, conducila su. Vi calmerete. Avete avuto paura, eh?