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Da qualche tempo in qua Edmondo Peretti, in quella stanza d’ufficio dove avrebbe dovuto lavorare assieme col suo collega Taranzi, si distraeva a leggere gli avvisi economici del Giornale d’Italia ed a protestare contro l’immoralità di certe corrispondenze private.
— Che te n’importa? — gli disse un giorno Taranzi. — Costano, sai? Vuol dire che c’è gente che può spendere quattro, cinque lire e anche dieci, e che le risparmierebbe se fosse in caso di servirsi del mezzo ordinario della posta. Io, con cinque centesimi, mando alla mia sartina un letterona di due fogli. Vuol dire...
— Vuol dire — lo interruppe Peretti — che è uno scandalo e che il Governo dovrebbe impedirlo!