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la tragedia che.... | 265 |
dico indulgenti. La colpa era stata un po’ sua; molto di altri che l’avevano stimata cosa, non creatura umana. Così la perversione si era insinuata nel suo cuore, nel suo carattere. Credevo di essere arrivato a scancellarne ogni traccia. Eh, sì! La donna è un abisso senza fondo.
«Non ne potevo più. Il sospetto finalmente era diventato certezza! Eppure osavo ancora di lusingarmi.
«Ho pensato sempre che la donna che tradisce è un rettile sozzo — anche l’uomo, s’intende; non voglio accordarmi privilegi. Bisogna schiacciarli col piede. Ma quando si ama! Il terribile è appunto questo: quando si ama!... —
«Lidia doveva credersi sicura di non poter essere non che scoperta, sospettata. Era allegra; canticchiava, diceva cose buffe delle quali rideva anche prima di metterle fuori; non si accorgeva del mutamento avvenuto in me, da qualche giorno. Che significava? Che non glie ne importava niente.
«Ieri le dissi a bruciapelo:
«— Tu mi tradisci!
«— Ti tradisco? — rispose. — Faccio quel che mi pare. Non sono una schiava.