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260 | luigi capuana |
— Mio?
— Cotesto delitto di cui tu possiedi il segreto non sarebbe il primo nè l’ultimo che rimarrebbe impunito. È spaventevole: la statistica degli assassini dei quali non si scopre nessuna traccia supera il settanta per cento di quelli che la giustizia arriva a punire!
— Possibile?
— Bevi il caffè; ti si fredda. Cito a memoria — continuò Borelli: — un centinaio di meno o di più non vuol dire. Ed ora non dovrei domandarti neppur io: — Che documento? — Ma poichè tu vuoi un fraterno consiglio....
— Ecco qua!
Coraldi trasse dallo sparato del panciotto una busta gialla ripiena di carte. Erano cinque fogli di formato diverso, coperti da fitta e minuta scrittura, già rabbiosamente sbrancicati e avvoltolati.
— Ho dovuto quasi stirarli per poterli leggere, e andare poco oltre la metà. Poi ho avuto paura, e son corso da te. Ho interrogato la padrona di casa: — Scusi, che persona era l’inquilino di cui ho occupato la camera? — Strano, orso! — ha risposto. — Passava le giornate in casa, scrivendo e leggendo giornali; ne comprava sei o sette, an-