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20 | luigi capuana |
ca, con un salto, gli si precipitò addosso, strappò dall’albero la palma e trionfalmente, la lanciò per aria, verso il punto dove erano le Ledda. Cento braccia si tesero in alto per afferrarla ma una delle cugine Ledda fu la più lesta di tutti. La baciava, la dava a baciare come cosa benedetta. Quando toccò a Maria, però essa si baciò più volte la mano. E Nino Sbrizza, che stava per perdere il lume degli occhi per la soverchieria del Barreca, alla vista di quei baci alla mano, si frenò, diè un grande respiro di sodisfazione, e raccattò da terra il sigaro che gli era cascato nella breve lotta.
— Ah!... Era di sì! Non gli occorreva altro!
La gente si riversava in chiesa dalla porta maggiore spalancata tutt’a un tratto; e mentre la processione s’inoltrava per la navata di mezzo, un frate agitando le braccia, si sporgeva dal pulpito gridando:
— Benedictus qui venit in nomine Domini!
Ma il rumore della folla era tale che il predicatore pensò bene di smetter quasi sùbito.
Nino, addossato a una colonna, approfittando della gran confusione, faceva cenni, con gli occhi, a Maria, che volevano significare:
— Grazie! Grazie!