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arme ritorta | 249 |
lore della vendetta. Aveva pensato, quando la realtà presente era un semplice maligno progetto, aveva pensato anche alla tragica scena finale, alla rottura irrimediabile con cui sarebbe riuscito a levarsi di torno l’oppressione, il soffocamento di quell’uomo, e sarebbe stato per sempre.
Ma ora cominciava a riflettere:
— Va bene! Va bene! E quando mi sarò liberato, di lui, anche a costo di un duello — vado agli estremi — come dovrò poi fare per liberarmi dalla moglie?
Giacchè non poteva rimanere con quel laccio al collo, laccio che cominciava ad essere impaccioso per le pretese, le esigenze, i capricci, le testardaggini con cui, a poco a poco, veniva fuori una Làlia molto diversa da quella che si era mostrata nelle prime settimane della loro relazione. Allora Biagi non aveva punto badato a certe rozzezze, a certe grossolanità; ma ora, dopo otto mesi — la cosa si era prolungata troppo! — la vendetta contro Giani gli sembrava comprata un po’ caramente.
Spesso, davanti a quell’uomo che non cessava, in tutte le occasioni, di colmarlo di cortesie, di gentilezze di ogni specie, Biagi si sentiva avvilito,