Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
arme ritorta | 247 |
— Il pericolo è.... altrove!
Complimento che le aveva fatto abbassar gli occhi e abbozzare un lieve sorriso di modesta compiacenza.
Da certe mosse, da certe parole quasi involontariamente scambiate, Biagi capì che tra marito e moglie non potevano esserci quelle cordiali relazioni supposte da tutti, vedendo la vita appartata che i Giani menavano.
— Probabilmente — pensò — la povera donna è soffocata sotto il peso delle cortesie, delle amabilità, delle tenerezze del marito! Se è asfissiante fuori, con gli amici, figuriamoci che deve egli essere in casa!
Era bella, fresca la signora Giani, ma un po’ goffina, un po’ impacciata, e con qualcosa di grossolano, di rozzo in certi atti, in certe espressioni della voce; ma per Biagi però era la moglie di Giani, quasi come dire del suo più fiero personale nemico, dell’opprimente, del soffocante, dell’inevitabile, gentilissimo, cortesissimo Giani! E questo bastava per fargli scorgere soltanto i pochi pregi esteriori della donna e non curarsi del resto.
Tardi Biagi si avvide che invece di prendere era stato preso.