Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
arme ritorta | 241 |
spinto chi, zitto zitto, senza di esserne richiesto, va a pagare alla Banca una nostra cambiale sul punto di essere protestata.
Biagi si era lasciato cogliere alla sprovveduta. Non si trattava di somma enorme; ma accade anche a un banchiere di non avere qualche volta in cassa poche centinaia di lire. Se non che il banchiere sa dove andare a trovarle, e lui, Biagi, aveva fatto quattro inutili tentativi per cavarsi d’impaccio. Da due giorni, era di tristissimo umore. Giani gli si aggirava attorno, senza avere il coraggio di domandargli.
— Che hai? Ti senti male?
Attendeva una confidenza.
Biagi, che paventava l’assalto di una cortesia, restava muto, imbronciato, al tavolino, masticando la punta del sigaro che gli si era spento fra le labbra.
Giani gli vide cavar di tasca una busta gialla con intestazione stampata, e poi estrarre dalla busta un fogliolino stampato anch’esso; un avviso di pagamento bancario; non c’era da ingannarsi... Ah! Per questo il povero Biagi era impensierito, agitato.... Ma come dirgli:
— Ho capito: tu hai un effetto da pagare e non