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arme ritorta | 239 |
Giani era diventato il servitore di tutti, ma lo faceva così volentieri, ma sembrava così deliziato di poter rendere un servigio, che quasi sarebbe parso villania risparmiarlo. Ne abusavano e ne ridevano tra loro. Qualcuno aveva tentato anche di sfruttarlo; ma su questo punto dei quattrini, Bortolo Giani trovava sempre modo di scusarsi, specialmente se la somma richiesta superava le dieci lire. E la scusa era sua moglie.
— Quella benedetta donna!... Mi fa i conti addosso! Non posso disporre di venti lire a modo mio!
— Ribèllati! Infine sono sangue tuo!
— Ribèllati! Ci vuol poco a dirlo. E la pace domestica?... Quella benedetta donna!
E ripetendo queste ultime parole pareva masticasse tossico.
Tutti ne convenivano: Giani aveva una bella moglie; quasi non se la meritava.... Ma quella benedetta donna doveva esser tutt’altro che benedetta nella intimità della casa.
Giani, sospettavano, n’era forse geloso. Sospettavano di gelosia anche lei. Probabilmente, quella che Giani chiamava la pace domestica era proprio il contrario. Li spiavano, tutte le domeniche, quando i due coniugi facevano la passeggiata pel Cor-