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18 | luigi capuana |
con un corbello di ulive nere salate da asciugare al sole, la gnà Vicenza disse:
— Per Pasqua ne voglio un pugno!
— Intanto, tenete.
La vecchia sporse il grembiule e Rica gliene versò due giumelle colme.
— E questa per me... — soggiunse Maria.
⁂
Il piano davanti alla chiesa rigurgitava di gente. Allato alla porta maggiore, chiusa perchè la cerimonia voleva così, il rozzo altare di pietra era parato a festa. Durante la nottata il piano aveva cambiato aspetto: un gran viale fiancheggiato da alberi improvvisati — lunghi pali di aloè confitti al suolo rivestiti di rami di querce e di olivo con in cima una piccola palma inargentata — si allungava, facendo gomito dalla via, fino alla porta maggiore della chiesa.
Le Ledda e le cugine erano tra la folla in attesa della processione. Nino Sbrizza, vestito di panno azzurro scuro, col berretto alla marinara, un garofano rosso all’occhiello e un sigaro in bocca passeggiava assieme con due amici lungo il viale, di-