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un sogno 225

strada. Peggio: farla arrestare in flagrante, lei e il suo complice, specialmente dopo che lei si era assestata con don Neli Tasca, e facevano il comodo loro come se il marito non esistesse. Per questo non capisco perchè se lo siano tolto davanti.

— La ragione c’è. Si temeva che facesse un altro testamento.

— Non doveva prendere il permesso da lei.

— Si dice anzi che il testamento esista, non si sa in quali mani o presso quale notaio.

— Intanto la moglie ha messo fuori quello di anni fa. Non ci sono parenti dalla parte di Don Natale, per far ricerche e tentar di scoprire...

— E il Pretore? I carabinieri? Nessuno ha pensato di aprire gli occhi alle Autorità.

— Chi vuoi che s’impicci con don Neli Tasca?

— Ma com’è avvenuto il fatto?

— Semplicemente. Don Natale faceva la sua solita partita a tresetti nello studio del notaio Radice. Non era allegro; si sentiva indisposto. Io mi trovavo là per caso e stavo a guardare i giocatori. Tutt’a un tratto don Natale si rizzò da sedere, pallido, barcollante. Disse: — Scusate: vado a casa. — Lo accompagnò il giovane del notaio. Egli tornò dopo un quarto d’ora, atterrito, balbet-