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214 | luigi capuana |
do per la mano la prima signorina che passa, e te la conduco qui: Ecco tua moglie!
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— E se accetta... di chiamarsi...? E se non accetta?
Tre giorni di terribili ansietà.
Anche l’avvocato gli aveva detto ridendo:
— Andiamo! Un uomo come lei si preoccupa di queste sciocchezze?
Ma per lui era tuttavia cosa suprema che l’Ideale, la Divina rigettasse sdegnosamente di essere profanata da quel vilissimo cognome.
E non volle, non seppe attendere; gli parve che, in ogni caso, gli era già venuta meno ogni ragione di vivere.
La palla del suo revolver fu però più intelligente di lui; non lo ammazzò.
Quando, dopo due mesi di alternativa tra vita e morte, egli entrò in convalescenza, Rocchi, che lo aveva assistito notte e giorno da infermiere affettuosissimo, fu felice di sentirlo esclamare:
— Com’è bella la vita anche... quando è cattiva!
Alberto Coscia si alzò da letto già guarito dalla