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14 luigi capuana


Saro Barreca, quella domenica, pareva pazzo. Andava di qua, di là, su e giù anche pei viali fuori Porta, domandando a chi incontrava: — Avete visto mastro Tano, il suonatore? — Nessuno lo aveva visto. Neppure la maestra, come chiamavano sua moglie, ne sapeva niente. E il secondo violino? E il contrabasso? Spariti tutti! Poteva immaginare che era un tiro fattogli da Nino Sbrizza?

E, la notte del lunedì Nino diceva a Maria:

— Sei dispiacente; non hai avuto la notturna.

— Vuol dire che ha capito.

— Gliel’ho fatta capire io. Che è?... Piangi?

Maria singhiozzava.

— Parla più forte. Non aver paura! Con questo vento....

Il vento urlava nel vicolo, scoteva i tetti delle case e le imposte, quasi volesse portar via tutto, giù, nella vallata. Nino stentava a tenersi ritto sul solito pezzo d’intaglio che gli serviva da piedistallo. Il vento, che spazzava il vicolo, spazzava via pure le parole della ragazza, un po’ soffocate dai singhiozzi.

— Tuo padre?... Che vuole tuo padre?

— Gli hanno parlato...

— Che importa?... Se tu mi vuoi bene...

— Anche mia sorella...