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l'ultima lusinga 183


Non era stato anche un vero dispetto...?

Don Pietro e il compare non potevano rammentarsene senza sentirsi soffocare dalla rabbia!

Don Vito, venuto a fare una visita alla nipote che stava a letto con febbre, passando davanti all’uscio dello studio del fratello, aveva picchiato con le nocche delle dita:

— È permesso?

Si era fermato su la soglia, ridendo alla vista impacciata dei due cabalisti che tentavano di nascondere alcune carte.

— Oh! Io non cerco di sapere i vostri numeri... veri, quelli che non escono mai! Li so meglio di voialtri, ma mi astengo di giocarli; non voglio arricchire senza fatica. Per l’estrazione ventura? 16, 37, 46. Uno più bello dell’altro. Ve li regalo. Se avete quattrini da sciupare... Terno secco, sicuro!

Ed ecco, alla immediata estrazione, tutti e tre i numeri in fila, come quegli li aveva annunziati per chiasso. Don Pietro e il compare non se ne davano pace!

Don Vito si presentava, tutti i giorni, in casa del fratello, ora che la povera Matilde andava di male in peggio con quelle febbri che le bruciavano il sangue e le carni e resistevano a qualunque medicina.