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l'inconsolabile 169


Un’ammenda? Un invito? Anche la signora Lizarri aveva perduto con quell’uomo la sicura padronanza del suo animo equilibrato.... E sorridendo e con l’aria di chi accetta una sfida, rispose:

— Se non è che questo!

Egli non se l’attendeva. In quel fosco pomeriggio di aprile, con quella pioggiolina che veniva giù fitta, uguale e metteva tanta tristezza, Icilio Flores sussultò sentendo annunziare dal cameriere la visita di una signora, e rimase interdetto vedendo la Lizarri, sfolgorante di eleganza, in piedi, quasi fosse lei che riceveva nel suo salotto.

— Vi ho portato la mia immagine e il mio profumo — disse, stendendogli la mano. — Non potrete dire che non sono generosa con voi, per quanto tutto ciò valga poco.

La prese per tutte e due le mani, baciandogliele ripetutamente; e invitandola a sedere, soggiunse:

— Ecco la Primavera da me!

— Lasciate stare la poesia, Flores! Una primavera che arriva con l’uggia del cattivo tempo, senza un sorriso di azzurro, senza un raggio di sole... e forse in un momento inopportuno....

— No, credetemi!

— Vi veggo star in orecchio, impacciato....