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126 luigi capuana

ragione, si mostravano condiscendenti alle stranezze di lui; con la sola differenza che Collini era l’innamorato respinto della signora Tonghi, mentre Rosselli godeva tutte le grazie di essa, senza che nessuno mai avesse avuto il minimo sospetto della loro intimissima relazione.

Avevano adottato un modus vivendi da ingannare chiunque. La signora Gina non pronunciava il nome di Rosselli senza aggiungervi: — Quell’antipatico di!... — oppure: — Quell’opprimente di!... — E Rosselli, parlando di lei con Collini e con altri amici, diceva spesso: — Quella leziosa! o: quella pretenzionosa della Tonghi! — E non aggiungeva mai: signora, quasi fosse di troppo.

Così era accaduto che Collini aveva spesso creduto suo dovere di prendere le difese di lei.

— Leziosa? Ma se è di una semplicità straordinaria!

— Voluta, ricercata; per questo mi dà ai nervi. E poi, quell’aria di rassegnata, di vittima!... Oh! certamente Tonghi con le sue manie, con le sue meticolosità di ordine e di pulizia, non è tale da render felice una donna; ma, d’altra parte, vedersi davanti, da mattina a sera, quel viso da funerale, deve essere così nell’intimità; — noi vediamo la