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116 | luigi capuana |
— Come non la scacciate via quella malombra? Vi porterà sfortuna. Sapete che si dice in paese? Che è innamorato di voi, che vi fa la corte... perchè vi ha prestato i quattrini per rilevare la bottega dalle mani di maestro Ignazio Cerasa.
— Lui? Grazie a Dio, non abbiamo bisogno di nessuno — ella protestò vivacemente. — È quell’infamaccio di Cerasa che sparge queste voci, per invidia!...
Invece era lui che, da gobbo malizioso, aveva capito prima degli altri la compartecipazione di don Mignatta nella merceria di Zùccaro, e voleva guastargli le uova nel paniere a quel marcio usuraio. Non immaginava, oh no! che la merciaia fosse capace... No! No! Ma quello si lusingava... E poi con le donne non c’è da scommetterci sopra. Perciò ripetè, dopo, le stesse parole al marito:
— Sapete che si dice in paese?
— E voi, cavaliere, ci credete? — rispose Zùccaro, accigliato.
— Io?... Ve la prendete con me?
Il gobbo ebbe paura, e non fiatò più, con nessuno.
Zùccaro, il giorno appresso, si presentò in casa di don Mignatta, con faccia burbera e occhi aggrottati.