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106 | luigi capuana |
serio, teneva gli occhi bassi, per paura di sentirsi trascinato a fare qualche sciocchezza: non si sapeva mai! E lui sciocchezze che potessero costargli quattrini non voleva farne, perchè, diceva, le donne non ci rimettono niente e i quattrini buttati via per esse non ritornano più in tasca.
Erano insinuanti quelle malefiche bestie! Si mettevano a piangere, gli si buttavano ai piedi se egli resisteva, soltanto, s’intende, quando non era ben sicuro della puntualità dei pagamenti settimanali, o quindicinali, o raramente mensili.
Coi contadini, con gli operai invece si mostrava di una brutalità che voleva sembrare affettuosa.
— Avete voluto ammogliarvi? Peggio per voi... Via! Via! Per sfamare la famiglia! Andate a contarlo a qualch’altro!... Di che si tratta? D’una veste di vostra moglie per Pasqua? D’uno scialle per le feste della Madonna? E vi fate infinocchiare! Già, io parlo contro il mio interesse. Che me ne importa se v’indebitate? Anzi! Purchè siate puntuali... C’è il pegno! Sicuro! Se non facessi così, potrei andare a chiedere l’elemosina di porta in porta, con la malafede del giorno d’oggi.
A qualcuno diceva anche:
— Lo so; mi chiamate Don Mignatta! Ma do-