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94 | luigi capuana |
non si sprigionava la minima vibrazione di sensualità, ma uno splendore di bellezza che imponeva ammirazione e rispetto. Inconsapevolmente — se ne accorse dopo — l’idea che ora ella era ricca e lui povero servì a farlo rimanere quasi gelido, davanti a quella viva evocazione di un passato che, nei giorni di raffica, tornava a sconvolgerlo atrocemente e minacciava di disperdere l’opera di rinnovazione e di redenzione a bastanza inoltrata.
— Parlami di te — ella soggiunse.
Leone fece un gesto che significava: Non mette conto!
Allora Giulia riprese lo scialle buttato, entrando, su una seggiola.
— Vado via.... Ecco i fochi!
Si affacciarono alla finestra. I razzi solcavano la oscurità; le bombe si sgranavano in pioggia di scintille d’oro, in getti di globuli di mille colori, quasi pietre preziose dalle mani di una fata e che sparivano sùbito sgranate. E lo spettacolo continuava incalzando.
— Ecco la vita! — esclamò Giulia con voce commossa. — Vado via. Non voglio che qualcuno mi veda. Ti nocerei molto, e ne avrei rimorso. Addio... Ah! Dimenticavo di dirti che giorni fa ho