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è riuscito ad esprimere intero. E il loro incanto consiste soprattutto in ciò, in certa oscurità, in certe reticenze meravigliose. La scultura è chiara, precisa, non la godiamo soltanto col senso della vista, ma possiamo toccarla, palparla. A Siracusa ho provato una sensazione ineffabile tastando quella Venere, che ha entusiasmato Maupassant. Mi è parso di sentir sparire sotto la pressione delle dita la durezza del marmo. Ne ho preso parecchie fotografie. Chi si accorgeva in quel momento che la statua, disgraziatamente, era mutilata?... Basta per oggi, mi pare. Fissiamo l’informe....

Si alzò, mise a punto la macchinetta fotografica che aveva portato, e prese tre negative da tre punti diversi.

— Pubblicherò in uno dei nostri Magazines la gestazione di un capolavoro. Non protesti; sarà un capolavoro.

Ronchi, pochi giorni dopo, quando la figura sembrava proprio liberata in gran parte dell’involucro che l’avvolgeva, appena miss Anna fu andata via — e la posa era stata lunga e la conversazione, o meglio, i soliloqui di lei sempre più varii e interessanti, giacchè egli si attentava appena d’interromperla — si sentì preso da inesplicabile languore e si lasciò cadere abbandonatamente su la poltrona, che serbava ancora il tepore del corpo di miss Flower.

Che cosa accadeva dentro di lui?

Di mano in mano che faceva quella specie di introspezione, di esame di coscienza, un brivido di terrore lo invadeva. Da anni ed anni egli viveva, secondo la sua espressione, come un animale da soma, affaticato, oppresso dal continuo umile lavoro a cui pareva che la sua cattiva sorte volesse asservirlo; unicamente preoccupato di urgenza di danaro, umiliato