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Sarebbe morta, prima. Non si sentiva già morire? Ed era bene.

Al terrore di quel prossimo arrivo, all’idea di sentir sovrapporre ai baci maledetti i dolci e affettuosi baci di lui, brividi acuti le correvano per le ossa.

Dio!.. Non si sarebbe accorto sùbito?

Intanto ella, no, non poteva accusare, non doveva.... Quell’infamia era così enorme, che nessuno l’avrebbe creduta, e meno di tutti suo marito.... In certi momenti riusciva forse a prestarvi fede ella stessa?

Non le pareva d’essere sotto l’incubo d’un cattivo sogno, mostruoso prodotto dell’immaginazione malata?...

Ed era una realtà!

Sentendo che egli aspettava in salotto, — aveva avuto la temerità di tornare e chiedere di parlarle! — tremante e convulsa era sbalzata dal letto, senza sapere quel che intendesse fare, e si era trascinata fin là, arrestandosi in mezzo all’uscio per appoggiarsi e non cadere.

Egli le si era buttato ai piedi, soffocato dai singhiozzi:

— Perdonami, Teresa, perdonami!... Parto.... Non ci vedremo più.... Ero pazzo!... Ho orrore di me.... Perdonami.... Ti ho amata.... Da due anni.... Mi ero allontanato di casa tua per questo.... Perdonami!

— Andate via! Neppure Iddio può perdonarvi!.... Andate via!

Rantoli più che parole, fremiti di odio, che ne rendevano irriconoscibile la voce.

— Teresa!... Risparmiamogli un inutile dolore....

Non aveva soggiunto altro, implorando.

Ed ella, nel vederlo andar via col passo malfermo d’un uomo a cui traballasse il terreno sotto i piedi, gli aveva ripetuto: — Andate, andate!...