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Insidia, aggressione?... Non avrebbe saputo dirlo neppur lei. Qualcosa di vigliacco e di brutale.... Un’infamia!

E al ricordo di quell’istante in cui la violenza del cognato aveva impresso a tradimento un bollo di fuoco nelle sue carni di moglie immacolata, ella agonizzava senza tregua, senza poter confidarsi con nessuno, all’infuori del Crocifisso a piè del quale s’era buttata, protestando per la propria innocenza, sciogliendosi in lagrime nel buio della camera, la terribile notte seguita alla sera della violazione, quando le era parso d’impazzire, di morire... e non era nè impazzita, nè morta!

Com’era avvenuto?

Se lo domandava spesso, tentando d’illudersi per non più ricordarsene, per non più crederci; per ottenere, almeno così, un momento di riposo in quello straziante travaglio del sangue, dei nervi, dell’intelligenza che tornavano a ribellarsi contro l’oltraggio, quasi continuasse l’opera sua vituperosa; indignata di se stessa quando credeva che la volontà non reagisse abbastanza da scancellarle dalla memoria l’or-