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un consiglio.... Lei, cioè il suo amico.... Sono cose che possono capitare a tutti.... In confidenza sono capitate anche a me, anni fa, oh! anni fa! Ci si trova al bivio.... Sa? quelle strade di campagna in capo alle quali se ne incontra una che va di qua, a destra, e un’altra che va di là, a sinistra.... Per dove prendere? Così, in certi casi. Ne conviene?

— Sì, sì; prosegua — rispose Romano con un che d’impazienza nella voce.

— Lei, cioè il suo amico non sembra ancora certo della sua disgrazia. Io gli direi: Creda anche peggio di quel che teme; è regola che non sbaglia.... Dunque, io potrei consigliargli: Faccia come me, prenda quella donna per le spalle e la butti fuori di casa come un arnese inservibile.... O la lasci continuare.... Si stancherà. Finga di non essersi accorto di nulla.... Forse è il metodo migliore. Avrei dovuto adoperarlo io e me ne sarei trovato bene. Ma a certa età, abbiamo tante fisime per la testa!... Ah! una buona tazza di caffè e un sigaro eccellente, dopo una colazione come questa, sono godimento paradisiaco....

Tirò due, tre boccate di fumo, e riprese:

— Ci sono poi i metodi violenti; questi però è inutile di consigliarli; dipendono dal carattere, dal temperamento. Che temperamento ha..... quel suo amico?

— È uno che non ha mai saputo prendere nessuna decisione da sè.

— .... È certo, certissimo che...?

— Proprio certo, no.

In quel momento Romano si sentiva tremare il cuore pensando alla sua Elisa, e domandandosi internamente: A quest’ora che fa? È in casa? Dov’è? È vero che non mi ama più? Sentiva confusamente che il professore avea ritegno a parlare, ma non riu-