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more mi rendeva cieco, addirittura.... Che ti sarebbe costato rimanere buona, onesta?... Non ti contorcere!... Non smaniare!... La verità ti offende.... Che dici? Che dici?

In quei pochi minuti di silenzio che seguirono le incalzanti domande, Pintaura più non capiva se era desto o se sognava. In certi momenti gli era sembrato di assistere alla prova di un attore, che doveva recitare un monologo.... Ma no! Ma no! Non c’era attore che potesse produrre con la sola efficacia della voce — il gesto, la espressione della faccia non si vedevano — la terrificante sensazione delle parole di Torriani.

— Non sei ancora interamente morta? — riprese a vibrare la voce di lui.

Pintaura attese con viva ansietà la risposta.

Invece sentì brontolare:

— Benissimo! È andata via!

E per quella notte non udì più niente.

Torriani entrò nella sala da pranzo tenendo in mano un giornale.

Pintaura, che era già seduto al suo posto e spiegava il tovagliolo, lo fissò per vedere se gli trovasse qualche traccia in viso dell’agitazione della notte precedente. Torriani era tranquillo, sereno; se non che scoteva con insolita vivacità il giornale, ed emetteva, sedendosi, i caratteristici brevi grugniti coi quali annunziava la sua requisitoria da Pubblico Ministero. Infatti cominciò sùbito:

— Mi fanno ridere! Non riescono a scoprire quel che si può dire hanno sotto gli occhi, e vanno a rimestare cose di anni addietro!... Non hanno dunque altro da fare i vostri giudici, la vostra polizia?... Dico