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— Bravo, Romero!.... Benissimo, Romero! Grazie infinite, Romero!

E lui rimaneva incerto, confuso davanti al preciso significato dell’allegra intonazione della voce di lei, davanti a quel sorriso che le tremava su le labbra prima di diventare riso e anche.... equivoca risata!

Era impossibile che la gente non se n’accorgesse.

Lo approvavano seriamente? Si facevano beffa di lui?

— Non potevate sceglier meglio, Romero!

— Che? Resiste ancora, Romero? Per mostra, non per altro!

Egli negava, ma debolmente; si difendeva, ma in maniera da confermare i sospetti e ridurli certezza.

Ah, quella vedova indemoniata! Ora egli viveva unicamente per lei; era più grave, più solenne, più rappresentativo, ma per lei!

E accadeva questo: la bella e giovane vedova si era compiaciuta di scherzare col fuoco e si era innamorata di Romero con tutto l’impeto del suo cuore infiammabile. Se non che.... Poteva mai immaginare che egli credesse di dimostrarle quel che lei era sicura di aver indovinato, aumentando sempre più, la sua aria grave, solenne, rappresentativa?

E si stancò, e s’indignò, e, dalla sera alla mattina, diventò feroce, intrattabile, peggio che se Romero le avesse fatto offesa di innamorarsi di un’altra e di preferirla a lei!

— Combattete, se vi riesce, con lo spirito, con la lingua, con l’inesorabile accanimento di una donna giovane, bella e vedova per giunta! — si ripeteva tristemente Romero dopo che si fu accorto, troppo tardi! che certe risoluzioni o si prendono in tempo o non si devono prendere mai.