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gli altri ammirino, comincia dall’ammirarti tu il primo!
Era il suo grande assioma. E aveva imbastito intorno ad esso una vasta teoria.
— Non bisogna tentare di sbalordir la gente, ma lusingarla, ma illuderla.... Se voleste, potreste fare questo e meglio; ma non val la pena di confondersi, quando un altro si prende questa scesa di testa.
E, infatti, tante scese di testa se le prendeva volentieri lui.
— Caro Romero, mi metto nelle vostre mani.... Voi lo sapete: i genitori, nel caso del matrimonio di una loro figliuola, perdono la testa. E ci sono tante pratiche da fare.... Disponete, ordinate.....
— Caro Romero, la gioia della paternità.... istupidisce. Pel battesimo.... Una cosa degna dell’occasione.... Come se fosse cosa vostra....
— Caro Romero.... È stata una grande disgrazia! Certe perdite annichilano mente e cuore.... Nessuno sa prendere un provvedimento opportuno.... Voi; non c’è altri che voi....
E bisognava vedere com’egli si trasformasse, secondo le circostanze, portando attorno dignitosamente la bella barba rossiccia, la testa ben pettinata, la persona diritta, impettita, quasi un matrimonio, un battesimo, un funerale avessero ai suoi occhi uguale importanza, ed egli si credesse in dovere di concedersi ad essi, egualmente, ma con le opportune modificazioni che testimoniavano della sua abilità, della sua pratica, della sua fine intelligenza per tutto che era mostra, apparato, esteriorità.
Non era arrivato a questo di primo acchito, nè senza aver dovuto reprimere dentro di sè certi sentimenti e certi impulsi che nei primi tempi rinasce-