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comparire la donna spaventata: — La signora!... La signora!... — Ridete? Avrei voluto vedervi nel caso mio. Noi uomini siamo così sciocchi da voler bene alle mogli senza saperlo. E allora... ci siamo? Chiedo un permesso di urgenza al Capo ufficio, corro dal negoziante, compro la stoffa... Avevo dovuto, lì per lì, farmi prestare i quattrini da un usciere, che fa lo strozzino con gli impiegati... Salgo a quattro a quattro gli scalini di casa e inciampo nella donna che accorreva da me:
— La signora, oh, Dio!... La signora!...
Mi sentii morire!... Si contorceva, come una serpe, sul letto mezzo disfatto, lamentandosi con voce rauca... Io tenevo ancora sotto il braccio l’involto con la stoffa. Se ne accorse; balzò a sedere, cessando tutt’a un tratto di contorcersi, di lamentarsi... — Che rechi lì? — E si mise a disfare lestamente l’involto.
— È la stoffa! — balbettai.
— Ah! credevi davvero di trovarmi morta? L’hai comprata per scusarti, caso mai! Chi sa per chi sarebbe servita se fossi morta davvero!
E questo fu il bel ringraziamento, soltanto questo!... Ci siamo? So io quel che m’è costata quella mia imbecillità, con l’usciere che, ogni ventisette del mese: — Signor Martelli... almeno gli interessi. L’ottanta per cento: un disastro!... E Bacci dice: In contradittorio!... Ma io mi sento felice e m’importa un corno, se la gente ride e sparla. Badino agli affari loro. Ieri l’altro intanto.... ho avuto la sodisfazione d’intravederla da lontano con indosso quella stoffa; l’ho riconosciuta e mi è parso di averle fatto un’elemosina... Ci siamo?»
— Eppure — gli disse Gilletti giorni dopo — sembra che tu provi un certo piacere nel ragionare di lei. Confessalo: senti, è vero? che ti manca qualcosa....
— Sicuro! E spesso spesso anche non mi par vero