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razione di donna che amava per la prima volta, le pareva d’elevarsi materialmente, e non sentiva più il terreno sotto i piedi.
Perciò fu atterrita e sentì crollarsi il mondo addosso la mattina in cui ricevette una lettera di lui — imprudente!... — che le chiedeva di poterla vedere da vicino, di parlarle; lettera breve, quasi imperiosa col suo carezzante tono di preghiera.
— Imprudente!...
Per fortuna, in quel momento neppure la persona di servizio era in casa. E alla vecchia mendicante, che attendeva la carità e la risposta, restituì la lettera con sotto poche parole tracciate in fretta in fretta: Impossibile! Se mi amate, non mi scrivete più!
Le disse anche a quella donna, mettendole in mano un pugno di monete:
— Non venite più, buona donna. Se mio marito vi vedesse!...
E lo ripetè a lui dalla finestra, coi gesti, supplicandolo trambasciata, più e più volte di seguito, mentre lui insisteva con gesti, inviandole baci.
— E insiste!... E non sa persuadersi!...
— Vuoi dunque che venga io? — le aveva fatto intendere con gesti più disperati.
— Ah! N’è capace. Bisogna impedirglielo, a ogni costo! — esclamò lei ritraendosi.
La forza del terrore le offuscò il cervello, quasi non fosse peggio ancora quel ch’ella stava per fare. Non riusciva a infilarsi le maniche della lunga giacca nera, nè a infilarsi i guanti.
— Torno sùbito — disse alla serva che la guardava meravigliata. — Non dire alla bimba che vado fuori.
Aveva negli occhi il bacio di ringraziamento scoccatole da colui al cenno che gli rispose: — Aspetta-