Pagina:Capuana - Come l'onda.djvu/141


137


Restò un po’ presso il capezzale, irrequieta, lottante, quasi la finestra fosse stata un abisso, che le dava la vertigine; poi s’affacciò, rigida, deliberata di non guardare, coi gomiti appuntati sul davanzale, la faccia tra le palme.... E appena s’accorse di quell’uomo, ch’era là ad attenderla, il cuore cominciò a sussurrarle parole indistinte, le orecchie le zufolarono, gli oggetti attorno le caracollarono sotto gli occhi intorbidati....

— Domani, oh, domani sarò più forte!...

Intanto, quantunque assolutamente risoluta di non dargli un’occhiata, nel tirarsi indietro lo aveva guardato, di sfuggita, suo malgrado....

E quella sera suo marito la sentì tremare sotto i baci e tra gli abbracci, quasi ella cercasse d’evitarli.

— Ti senti male?

— Sì, un po’....

— Che ti senti?

— Nulla, non saprei.... Forse la stagione.

In alcuni momenti, quand’era sola, tutt’a un tratto il cuore le diventava grosso grosso, gli occhi le si riempivano di lagrime, i singhiozzi le annodavano la gola....

Quella volta sentendosi soffocare, era corsa alla finestra, per prendere un po’ d’aria, senza pensare a colui. E vedendo ch’egli la guardava sorridendo tristemente a fior di labbra, quasi per rimproverarle qualcosa, quella volta s’era sentita afferrare a tradimento, violentemente; gli aveva risposto con un sorriso.... e si era tirata sùbito indietro nascondendo la faccia tra le mani.

— Oh, Dio, mi par di morire!

Si sentiva venir meno. E avrebbe voluto morire davvero nel punto in cui aveva ceduto, dandosi incondizionatamente, da non riprendersi più.