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parziale difetto di mente? I periti, con rispetto della Scienza, ne inventano di ogni sorta.

Ma io, signori Giurati, vi confesso che ho calcolato ed eseguito freddamente il mio delitto; ho squartato, ho salato, come carne di maiale, il corpo di mia moglie; l’ho conservato in casa, sotto il letto matrimoniale, una settimana, e vi ho dormito sopra placidamente, quasi non si fosse trattato di nulla!... — E i signori Giurati rispondono: — Abbiamo inteso! Abbiamo inteso: che cosa pretendete? Una bella condanna a vita? Eh, via! Siete un presuntuoso, un vanitoso! Noi vi mandiamo libero, assolto, a riprendere, se vi piace, il vostro mestiere di sgozzatore di mogli. Ci pensino le mogli a riguardarsi, se mai!

Così è impossibile di ottenere la sodisfazione di una magnifica condanna, che ci dia coscienza del fiero gesto fatto ammazzando moglie ed amante, o il solo amante, o la sola moglie, secondo le circostanze. Vale proprio la pena di mettersi nel cimento di buscarsi un colpo di rivoltella da un amante, giacchè non tutti questi signori sono disposti a lasciarsi ammazzare dai mariti? Vale proprio la pena di aver preteso di compire un’alta funzione di vendetta, se dobbiamo poi sentirci dire: — Andate via! Vi siete dunque immaginato di aver fatto una gran cosa?

— Ma che modo di ragionare è questo? — lo interruppe Nelli. — Viene un imbecille qualunque, mi seduce la moglie, mi rende ridicolo davanti alla gente, disonora il mio nome intemerato; e, se mi faccio giustizia, con le mie mani, dovrò esser condannato alla galera per giunta? Oprano bene i Giurati. La colpa è del Codice che punisce gli adulteri con tre, quattro mesi di prigione soltanto. È ridicolo!

— Lo dico anch’io — rispose Bozzani. — Ma per me è più ridicolo e umiliante l’assoluzione del marito uccisore. Bisogna esser cretini per non capirlo.