Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il tesoro nascosto | 73 |
La mattina in cui l’omo senza braccia compì finalmente ventun anni, la gioia di quella gente non ebbe più limiti. Spari, scampanii, canti, abbracci, baci. Tutti per le vie, e poi a processione dietro l’uscio della casa dove quel giorno mamma e figliolo erano ospitati.
Quel povero diavolo era sbalordito; la sua mamma più di lui; non sapevano spiegarsi quel gran chiasso.
— Al monte! Alla grotta! —
E si avviarono, portandolo sulle braccia, in trionfo.
— Al monte! Alla grotta! —
I ragazzi, quantunque ignorassero che cosa si andasse a fare lassù, saltando, scapricciandosi in capriole, avanti; e dietro uomini, donne, anche coi bambini in braccio, vecchi, e questi apparivano più lesti degli altri, non ostante l’età; l’idea di esser ricchi tra pochi istanti avea lor rafforzato quelle gambe che ieri si reggevano male.
Erano così impazienti di arrivare, che per poco non credevano a un malefizio