Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
66 | luigi capuana |
— Quanti legumi! Quanti fiori!
— I legumi per lo stomaco, i fiori per la vista.
— E il tesoro?
— È incantato nella grotta. Per rompere l’incanto ci vuol l’omo senza braccia.
— Un grande tesoro?
— Il più grande che sia al mondo! —
La comitiva tornò in paese gongolante di gioia. Lungo la strada avevano ideato un progetto per arricchire tutti. Dovevano dare alloggio e vitto a quella poveretta col bambino monco di braccia: e appena quei due si fossero un po’ rimessi in carne, accompagnarli lassù dal vecchio:
— Ecco l’omo senza braccia! —
Quell’altro se le era fatte segare, ma era nato e cresciuto con le braccia. Questi no. Il tesoro era dunque destinato a lui. Ci voleva poco a capirlo.
E fu una gara per alloggiare e nutrire mamma e figliuolo. Ad evitare insidie e rancori, essa andava ad abitare e desinare a turno da una casa all’altra. In meno di un mese, mamma e bambino