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— Eh? Dunque per romper l’incanto ci vuole l’omo senza testa?

— Chi l’ha detto? Avete sentito male. Senza gambe ci vuole!

— Siete allegro, compare!

Scendendo la strada del monte i due cominciarono a bisticciarsi.

— Tu m’hai truffato!

— Guarda: le tue tasche son più piene delle mie!

— Rimettiamo tutto in comune, e dividiamo pietra per pietra. Due parti per me, una per te.

Vuotate per terra le tasche, colui con le braccia si mise a contare rapidamente.

— Dici uno... dici due... dici sei, diciassette, diciotto, diciannove e venti. È una tua parte. Dici uno, dici due... e venti. È un’altra tua parte.

Ma contando per sé contava esattamente: — Uno, due, tre... — E così prendeva il doppio.

Quando stese la mano per rimettere in tasca al compagno le pietre preziose; gettò un grido quasi gli si fosse rattrappita dallo spavento, vedendo mutarsi in gusci