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36 | luigi capuana |
stoni, con le gambe storpie, per le scale, e giunta dietro a l’uscio domandò:
— Chi siete? Chi cercate?
— Cerco i più begli occhi del mondo!
— I più miseri occhi eccoli qui!
E spalancò l’uscio disperatamente. stoni,
Si sentì passare ripassare, lieve lieve, su le palpebre qualcosa di fresco, di vellutato, e sùbito le parve che un violento chiarore la ferisse. Diè un grido e cadde svenuta tra le braccia del garzone giardiniere, che era proprio il Reuccio. Quando la cèchina, non più cèca, riaprì le palpebre, egli vide splendere davvero i più begli occhi del mondo; sembravano due soli!
Al grido era accorso il padre. Figuriamoci la sua gioia, vedendo la figliola che guardava attorno stupita, e non potea dire una sola parola! Ma dovettero metterla a sedere perchè si reggeva male su le gambe storte. Si era trovato, finalmente, il fiore che rendeva la vista! Si sarebbe trovato pure l’albero il cui frutto raddrizzava le gambe; non se ne poteva più dubitare.
Ora, con tutto quel che era accaduto, al giardiniere non passava per la testa che