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La cèchina voleva andare ad aprire a ogni costo, dibattendosi.
Allora scoppiò un grand’urlo:
— Ahi! Ahi!
Il giardiniere aperse la finestra e vide la Strega in fiamme, che si arrotolava per terra e bruciava come un tizzo. Dopo pochi minuti, ne rimaneva appena un po’ di cenere.
— Chi gridava, babbo? Sento puzzo di bruciaticcio.
— Non è niente; il garzone ha dato fuoco a un po’ di paglia. Riaddormentati, figliola!
Non voleva spaventarla.
Ma nessuno dei due prese sonno. E di tanto in tanto la cèchina si lamentava sotto voce, credendo che suo padre dormisse:
— Era la buona sorte! E mi ha impedito di aprirle!
All’alba un picchio fortissimo faceva rintronare la casetta. Questa volta la cèchina saltò giù, zitta zitta, dal letto, indossò alla meglio la veste, si trascinò, tastoni,