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414 | luigi capuana |
E l’altro, con lo zufolo, fece di nuovo. — Tiù! tiù!
Le Principesse che stavano a origliare dietro l’uscio, irruppero, furiose, nella stanza.
— Non è vero! Noi non vogliamo saper niente. Tu devi essere il mio Pane! Tu devi essere il mio Cacio!
Che cos’altro poteva inventare il Re per tirare in lungo le nozze? E si afferrò di nuovo al pretesto:
— Prima deve sposare la Reginotta! —
Non aveva finito di dirlo, ch’entra uno dei Ministri:
— Maestà, è arrivato un ambasciatore di Spagna. —
Veniva a chiedere la mano della Reginotta pel Reuccio del suo sovrano.
— Ha fretta di sposare, questo Reuccio?
— Fra otto giorni precisi, Maestà.
— Reuccio e Reginotta sono troppo giovani. Sarà meglio aspettare a sposarli tra un anno.
— O sposano tra otto giorni, o mai più.
— Allora!... —
Il Re si strinse nelle spalle e inghiottì